Nel 2015 apre a Londra un museo dell’empatia, dove si indossano le scarpe di uno sconosciuto per passeggiare lungo le rive del Tamigi, mentre in cuffia passa la storia di quella persona.

Empathy Museum, London.
I ragazzi, durante l’attività, inventano e descrivono un personaggio a partire solo dalle scarpe, si immedesimano e danno forma e carattere a quello che immaginano essere il proprietario delle calzature che hanno scelto tra una serie di foto. Non solo l’aspetto, ma anche la sua personalità sono raccontati in un breve episodio che vede il protagonista e le sue scarpe al centro della narrazione.
Identificarsi in qualcuno di diverso è un esercizio complesso, restare coerenti con l’identità che si sta creando, nei modi, nei gesti, nel linguaggio, è un’operazione che richiede concentrazione e attenzione per ogni particolare.