Un esercizio interessante, sia dal punto di vista narrativo che da quello di ricerca estetica, è l’immedesimarsi in un oggetto, cambiando il punto di vista. Un oggetto comune della nostra quotidianità diventa quindi protagonista, raccontandoci la sua visione delle cose (e giudicandoci, talvolta).
L’osservare attraverso un’altra prospettiva – immaginando i pensieri, i limiti, le curiosità di un nuovo abitante di casa propria – ha il vantaggio di rendere nuovo il consueto e di rimettere in discussione quanto osserviamo, a maggior ragione se lo facciamo attraverso gli occhi di un oggetto che non può muoversi autonomamente.
Da questo esercizio sono nati cortometraggi da 1′ circa, interamente girati, montati e sonorizzati dai ragazzi stessi, utilizzando i propri smartphone. Di seguito alcuni fotogrammi: