Nata negli anni ’60 negli Stati Uniti questa forma espressiva ha, per certi versi, infranto i confini (fisici) dell’arte, lavorando sul territorio in un modo nuovo e visionario.
Contrariamente a quel che si può pensare il progetto di opere simili non è così difficile: bastano carta e penna per poter immaginare un’opera, le sue dimensioni, il rapporto col contesto.
Con un colpo d’occhio i ragazzi dell’atelier virtuale hanno raccontato, lavorando tutti assieme a dei progetti, il loro modo di pensare il vicino Carso in un modo inaspettato e suggestivo.