Per l’incontro di Atelier virtuale oggi ci siamo ispirati ad una coppia di artisti, Christo e Jeanne Claude, che hanno rappresentato la Land Art della seconda tipologia, quella che prevede l’introduzione di materiali artificiali nel contesto naturale; anche per questa tipologia di Land Art ciò che rimane invariato è il concetto di intervento su larga scala e l’interazione con lo spazio in tutte le sue componenti. La particolarità dei loro interventi consiste nell’ “impacchettare” i monumenti più conosciuti ma anche edifici importanti o addirittura isole e spazi sull’acqua.
Perché lo fanno? Beh non notate che questi monumenti, così impacchettati sembrino emergere? Nascondendoli in realtà Christo e Jean Claude vogliono metterli in evidenza, lasciando allo spettatore il compito di immaginare cosa si celi sotto quel telo. Immaginate di camminare nella piazza della vostra città e di incontrarne un monumento rivestito, che effetto vi farebbe? Vi mettereste ad osservarlo più che se non fosse scoperto come tutti gli altri giorni. È questo ciò che vogliono raggiungere questi due artisti, la consapevolezza dello spettatore a partire da qualcosa che percepisce in maniera differente.
Un altro artista, che abbiamo già incontrato, utilizzava questo stratagemma all’interno della sua opera, si tratta dello street artist Jean Michel Basquiat:
“Cancello le parole in modo che le si possano notare. Il fatto che siano oscure spinge a volerle leggere ancora di più”
L’attività svolta
Per l’attività di oggi ci siamo interrogati su quale oggetto all’interno della nostra abitazione ci piaccia o abbia per noi un significato importante a lo abbiamo voluto impacchettare. Ecco i risultati!