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La sintesi sta nell’oggetto

6.04.2020 | ◼◼◼, 11-14 anni, 14+ anni, cultura

Capri battery, Joseph Beuys, 1985

 

Quest’opera si intitola Capri battery, la batteria di Capri e racchiude in sé tante cose, per comprenderla bisogna leggerla come fosse un racconto ma attraverso l’uso dello sguardo.

Osserviamo che l’opera è composta da un limone giallo e da una lampadina, il limone è l’agrume che ci ricorda inevitabilmente il sud Italia e quindi anche Capri, la lampadina è quell’oggetto che illumina le nostre stanze. Dopo aver svolto queste considerazioni e attraverso l’aiuto del titolo stesso possiamo quindi comprendere il significato dell’opera: questa è la batteria di Capri, i limoni, con il loro giallo che richiama quello del paesaggio ricco di sole del sud Italia, sono l’energia di quel luogo che così tanto ci meraviglia e ci fa stare bene. In pochi gesti, ovvero quello di combinare un limone ad una lampadina e quello di darci un titolo, l’artista condensa l’esperienza che lui ha provato a Capri, quello che rappresenta è la sua sensazione.

Per comprendere meglio questa forma d’arte, che viene nominata come Arte Concettuale, si può pensare a quando, parlando, utilizziamo le metafore “quel ragazzo è una volpe”, “sei un fulmine!”. Attraverso l’uso di queste associazioni che sostituiscono l’aggettivo con l’oggetto riusciamo a sintetizzare le caratteristiche che vogliamo dare a quella persona e quindi riusciamo a dare forza alla nostra espressione. L’arte concettuale svolge un’operazione simile, si diverte a stimolare la nostra mente a leggere quanto osserva e a cercare di capire le correlazioni che intercorrono tra titolo e ciò che vediamo.

Un altro artista che ha utilizzato simili strategie per farci comprendere la sua opera è Henri Matisse che realizza dei collage apparentemente difficili da capire ma che acquistano significato leggendovi il titolo.

Vediamo ad esempio quest’opera:

Si intitola Le toboggan, il toboggan è uno slittino che viene utilizzato su ghiaccio, ecco dunque che se rivediamo il collage riusciamo ad osservare una figura centrale che sembra divertirsi in movimento e sotto la quale un oggetto nero richiama proprio l’idea di uno slittino, una piattaforma con la quale possiamo scivolare.

Vediamo ancora un altro esempio sempre tratto dai collage di Henri Matisse:

Quest’opera si intitola Il pappagallo e la sirena, adesso li vedete?

 

L’esercizio che proponiamo

L’esercizio che proponiamo per allenarci a creare delle associazioni tra esperienza ed oggetti, ma anche a manifestare ciò che proviamo in qualcosa di visibile, è questo:

Pensate a come state in questo momento, vi sentite bene? Siete infastiditi? Arrabbiati? Ora cercate due oggetti che assieme possano comunicare quello che state provando, concentrandovi anche sul colore di questi e sul materiale e ciò che comunica. Ad esempio se utilizzate una spugnetta abrasiva di certo non comunicherete pace e tranquillità ma piuttosto sensazione di pericolo e di ruvidità, avversità. Insomma provate a comporre una struttura con gli oggetti che desiderate e datele un titolo che aiuti lo spettatore a comprenderla.

Potete allenarvi anche a sintetizzare così un ricordo, quello di una vacanza al mare o l’incontro con una persona speciale, cosa vi ha lasciato quel ricordo? Come potreste rappresentarlo? Sperimentate e provateci e come sempre rendeteci partecipi dei vostri scatti!