In queste giornate ciascuno di noi scopre la velocità dei propri ritmi, come fossimo delle musiche; c’è chi si trova molto bene ad avere così tanto tempo perché finalmente può fare quello che desidera, ma lentamente, e c’è chi invece vorrebbe correre, sfogarsi perché quella lentezza più di tanto lo infastidisce. Anche attraverso l’arte possiamo parlare di differenti velocità e continuare a ricercare la propria.
Alcuni esempi di arte lenta e meditata li abbiamo già visti parlando di Giorgio Morandi e di Renato Guttuso ma, se parliamo di un’arte veloce, chi troviamo?
Sicuramente quando pensiamo alla velocità ci vengono in mente i Futuristi, quella corrente artistica nata nei primi anni del 1900 e proiettata verso l’avanti, adulatrice dei soggetti da corsa per eccellenza quali i cavalli, i treni, le automobili, desiderosa di esprimere la velocità attraverso il tratto striato e l’uso di linee convergenti in una direzione o di diagonali e linee spezzate.
Dinamismo di un’automobile, Luigi Russolo, 1912-13
Ma la domanda sorge spontanea, oltre a rappresentare la velocità i futuristi erano anche rapidi nel realizzare le loro opere? In realtà no perché, nel caso dei futuristi, ciò che contava era la comunicazione del proprio intento attraverso la forma e non attraverso il gesto che lo produceva.
Per osservare un’arte generata da un gesto rapido dobbiamo attendere l’arrivo di Jackson Pollock, dopo la Seconda Guerra Mondiale, un’artista che mette al centro della pittura l’azione che compie il corpo per generarla e quindi un’azione di getto, che fa colare il colore sulla tela stesa a terra. Dopo di lui altri artisti continueranno con il dare importanza e centralità al gesto creativo, come ad esempio Georges Mathieu e, in Italia, Emilio Vedova. Di seguito alcuni esempi.
Jackson Pollock
Emilio Vedova
Georges Mathieu
La bellezza dei loro gesti è consultabile su questi link, potete vedere gli artisti ripresi all’opera e notare come il corpo sia coinvolto nell’azione.
Jackson Pollock https://www.youtube-nocookie.com/watch?v=X3Uj_HAAvbk
Georges Mathieu https://www.youtube-nocookie.com/watch?v=HX8w9vvrkF0
Emilio Vedova https://www.youtube-nocookie.com/watch?v=s5Eed5VyegQ
L’esercizio che proponiamo
L’esercizio proposto è quello di recuperare un oggetto e posizionarlo sopra un tavolo o in un’area sgombra della casa. Posizionarvisi di fronte muniti di carta e matita o carta e pennarello, di un cronometro, anche quello presente nel cellulare, e rappresentare l’oggetto dandovi dei tempi specifici differenti. Ad esempio: rappresento un mazzo di fiori in 4 secondi, poi rappresento lo stesso mazzo di fiori in 6 secondi poi in 15 secondi e così via fino ad osservare come la rappresentazione dell’oggetto viene modificata dal tempo che avrai a disposizione (ad esempio noterai come con maggiore tempo riuscirai a rappresentare più dettagli). Conserva tutti i disegni che realizzerai segnandovi dietro il tempo con il quale li hai compiuti e dunque osservali assieme. In quale tempo ti sei sentito maggiormente a tuo agio? Quello più rapido e quindi meno meditato? O quello più lento? Quale tra i risultati che hai davanti ti piace maggiormente? Quello più dettagliato o quello del quale si riconosce solo la forma?
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